Ho ricoperto per anni, per certi versi tuttora, il ruolo della Digital Project Manager o Digital Problem Solver. Un lavoro che ho amato tanto e che (fortunatamente) mi ha dato tanto.
Per indole personale e per motivi professionali, ho cercato di non diventare una “yes woman”… quella “professionista” che dicendo sempre di si ai clienti, ai capi, agli account manager, ai team, ai creativi etc. etc., diventa con il tempo una semplice passacarte… il suo parere diventa trascurabile, tanto dice sempre di si.
Avrei fatto sicuramente prima a partecipare a un concorso pubblico per lavorare in un qualsiasi ufficio statale (con tutto il rispetto).
Il Project Manager, traducendo letteralmente è il Manager del Progetto e deve prevederne costi, problematiche e soluzioni. Proprio per questo è costretto, a volte, a discapito dell’armonia dei team a dover dire anche dei no. Eventuali no ai designer che chiedono ferie vicine ad una importante consegna; eventuali no ai sviluppatori che chiedono tempi aggiuntivi uscendo dal budget; con estrema difficoltà bisogna dire a volte dei no anche ai clienti che chiedono modifiche al core di un progetto a pochi giorni dal rilascio… insomma non è proprio il massimo della simpatia questo Digital Project Manager 🙂
A parte i si e i no, quali sono le attività che svolge un Digital Project Manager o Digital Problem Solver?
Le attività che svolge un Digital Project Manager sono parecchie. Gran parte di esse sono eseguite all’interno dell’azienda proprio per la gestione del progetto e dei team, altre invece verso l’esterno.
Il Digital Project Manager è una figura a cavallo tra il vero e proprio Manager e il Digital Problem Solver.
Solver perché quando ai colloqui ti chiedono “se pensi di avere problem solving”, ti stanno esattamente chiedendo “se un progetto sta correndo il serio rischio di creare problemi (es. di budget, in merito alle consegne, gestione dei team etc. etc.) all’agenzia e al cliente, sarai in grado di non farti prendere dal panico e di fornire soluzioni che salvino capre e cavoli?”.
La risposta in genere è “sì, certo”… fai attenzione perché avrai costantemente bisogno di capacità di problem solving.
Questo è un elenco delle attività che svolge un Digital Project Manager o Digital Problem Solver:
- Fornire una gestione complessiva dei progetti;
- Comprendere i requisiti tecnici e pratici dei progetti, svilupparne i budget;
- Definire i Project Plan e monitorarne i progressi;
- Essere attento a tutte le tempistiche es. attività, condivisioni interne ed esterne, debug, test, delivery etc. etc.;
- Redigere tutti i documenti concernenti i progetti;
- Monitorare e creare report sull’andamento dei progetti;
- Organizzare e partecipare a tutte le riunioni relative ai progetti;
- Organizzare e partecipare a tutte le riunioni con i clienti;
- Comunicare con i vari team in modo che tutti siano allineati su modifiche, aggiornamenti, tempi e attività;
- Evidenziare eventuali rischi e problematiche, in modo da essere pronti ad intervenire;
- Aiutare a rilevare metodi di miglioramento della gestione del tempo;
- Coordinare sia le risorse interne, sia esterne;
- Creare e aggiornare un’agenda di fornitori, freelance o agenzie, da contattare quando i team interni sono in sovraccarico;
- Effettuare in prima persona ulteriori test sui progetti in fase di realizzazione, segnalare eventuali anomalie o bug riscontrati;
- Creare un clima di serenità lavorativa all’interno dei team;
- Interfacciarsi e collaborare con gli Account e i Brand Manager;
Ok, avevo detto che il Digital Project Manager non è un passacarte, ma ne scrive tante di scartoffie.
Quali sono le competenze di un Digital Project Manager o Digital Problem Solver?
Rapportando l’esperienza a me stessa, posso dire di essere stata fortunata. Sono in possesso di una Laurea e di un Master in campo umanistico e avendo lavorato per più di 15 anni sempre nel campo digital, ho ricoperto tutti i ruoli della scala gerarchica di un’agenzia web.
Ho iniziato come Stagista dell’Art Director di turno, poi Web Designer Junior, in seguito Senior, poi Digital Art Director Junior e Senior, poi Digital Project Manager Junior e poi Senior… fino ad arrivare a Direttore di Produzione e Digital Strategist.
Grazie a tutta questa fatica, è stata tantissima e ne vado veramente fiera, ho costruito non solo un background professionale, ma anche un metodo lavorativo, un linguaggio idoneo a comunicare con i vari team e i clienti, le competenze per intervenire “manualmente” durante i momenti di sovraccarico delle risorse, calcolo e definizione autonoma dei tempi per quanto riguarda le varie attività.
Proprio tutta quest’autonomia di gestione, mi ha portato oggi a lavorare in proprio.
Se vuoi diventare Digital Project Manager questi dovrebbero essere i tuoi skill:
- Non smettere mai di studiare, aggiornarsi costantemente per essere al passo con le novità digitali;
- Una forma mentis che pensi in positivo e trasmetta positività. Sei un Digital Project Manager ed il successo di un progetto è anche compito tuo, non solo della squadra tecnica o creativa. Trasmettere positività ai collaboratori e ai clienti, significa costruire giorno dopo giorno un buon feeling e un rapporto di fiducia;
- Le aziende non guardano solo il bello e l’avanzamento tecnologico dei progetti. Le aziende guardano soprattutto l’economia del progetto, sta al Digital Project Manager comprendere i margini di profitto e come gestire i tempi per arrivare fino alla fine illesi;
- Negoziazione. Negoziare un giusto compenso con il cliente, negoziare un tempo tollerabile di sviluppo e realizzazione, negoziare tariffe e budget con i fornitori esterni;
- Conoscere sia le tecnologie consolidate, sia quelle emergenti;
- Generare un protocollo di gestione e organizzazione dei file. Definire in che modo organizzarli, conservarli, nominarli, che output devono avere… fare in modo così che i vari team possano essere autonomi nel reperimento dei materiali;
- Essere in possesso di un linguaggio tecnico e tecnologico (conoscerlo, comprenderlo e saper usarlo);
- Saper presentare un progetto, una proposta, un concept e saper creare presentazioni;
- Avere delle conoscenze (livello medio/avanzato) di Web Design, Html, CSS, Utilizzo dei CMS, Photo Editing, Scrittura, SEO, SEM, Social Media, Social Media Marketing, Content Curation, Google Analytics, Individuazione delle KPI, Testing, Debugging, Marketing Digitale (e chi più ne ha, più ne metta);
- Saper riassumere all’interno dei report l’andamento dei progetti, sia in fase di creazione che post produzione;
- Usare dei tool collaborativi quali Slack, Basecamp;
- Usare sistemi di Project Management es. Asana;
Quanto guadagna un Digital Project Manager?
Questo è un tasto dolente, ogni azienda applica un proprio valore economico alle varie figure. Quanti più clienti e progetti gestisce un Digital Project Manager tanto più dovrebbe essere pagato… questo in un mondo ideale.
Spesso si diventa Digital Project Manager per un ricambio interno delle figure professionali. Va benissimo, le aziende “devono” consentire ai dipendenti di crescere, ma non è tutto oro quello che luccica.
In una vecchia agenzia (non faccio nomi, ma ne avrei una gran voglia) ho visto Operatori Call Center diventare da un giorno all’altro Digital Project Manager, e non perché provenienti da studi di marketing o informatici.. semplicemente per risparmiare. Secondo te ha senso?
Per l’azienda sì, finge di far crescere una risorsa sottopagata, fornendole un minimo di formazione, tante responsabilità per cui non è assolutamente preparata, e un piccolo aumento di stipendio (lasciando che sia ancora sottopagata). In questo modo che bisogno c’è di pagare risorse specializzate e formate per fare proprio questo tipo di lavoro? L’importante è assicurarsi qualcuno che possa prendere bastonate dai clienti!
Secondo Randstand “Un Digital Manager o un Online Manager arrivano a guadagnare in media anche 49 mila euro all’anno, con una forbice che può variare dai 25 mila (junior) ai 76 mila euro (senior)”. Non sono d’accordo… forse queste cifre sono relative agli Stati Uniti?
Tieniti forte perché (tranne casi sporadici) ti assicuro, che un Digital Project Manager in Italia, guadagna nettamente di meno.
Fonti: Digital Problem Solving + Fonte 1 + Fonte 2