Il 2016 è stato l’anno in cui i video hanno avuto il boom all’interno dei social network. Le piattaforme hanno accolto questa novità andando a realizzare delle funzionalità che alla fine si sono rivelate quasi le stesse, anche se l’utente ne cambia l’utilizzo in base al luogo e all’occasione.
I social video hanno un forte impatto sui consumatori. Secondo una ricerca di Brightcove il 46% degli intervistati (campione di 5.500 utenti) compie un acquisto dopo aver visto un social video su un prodotto e il 32% pensa che lo acquisterà in futuro.
Le tipologie di video che i social network utilizzano sono sostanzialmente tre: stories, video 360, live.
Sulla scia di Snapchat sui vari social sono stati introdotti i video che scompaiono dopo 24 ore, le Stories. Sono state introdotte su Facebook, Instagram e pochi giorni fa anche su WhatsApp.
Facebook consente di caricare video con tecnologia 360. Questa tipologia di video è sicuramente meno “istantaneo” perché richiede un particolare investimento tecnologico, ma i video a 360 ottengono risultati notevoli.
I video live riescono ad ottenere una buona interazione con i propri follower. Una volta finito il live, il video viene salvato e quindi è disponibile per essere visto da chi non poteva collegarsi durante la diretta. I live di Instagram invece non vengono salvati.