Eccomi qua, dopo ben due mesi di assenza dal blog e dai miei profili social. Ebbene sì, sono stata vittima della sindrome del “ci penserò domani” e rimandando di giorno in giorno è passato veramente tanto tempo.
Non vi nascondo di aver verificato in agenda cosa ho combinato in questi due mesi per non aver mai trovato il tempo di scrivere un solo post. Cosa ho trovato? Le solite cose… appuntamenti, scrittura di documenti, analisi di lavori da fare, preventivi e una serie di task da chiudere… insomma sono stata assorbita dal lavoro, e per riuscire a salvare del tempo ho rimandato le attività meno urgenti. Mentre scrivo questo post, il mio angioletto buono – Rossella O’Hara – mi accarezza la testa e mi ricorda di avere ancora un sacco di cose da fare, mi chiedo: procrastinare è davvero un errore?
Adesso ad esempio sono qui seduta alla mia postazione e completamente in relax, tipo la Carrie Bradshaw denoartri, sto scrivendo questo post e ovviamente sto rimandando altre cose. Perché dobbiamo vivere con questa angoscia di fare tutto subito? Questa maledetta ansia da to do list!
Se faccio un’analisi sui periodi della mia vita in cui ho rimandato veramente tanto, al primo posto c’è il periodo dell’università. Ogni esame era un delirio, passavo due mesi a ca**eggiare e gli ultimi quindici giorni a studiare senza sosta, insomma ero una vera cintura nera della procrastinazione. Il vero problema quale era? Questo meccanismo insano del recuperare all’ultimo dava comunque ottimi risultati… gli esami andavano sempre bene portando a casa grandi numeri e quindi ho passato cinque anni ad allenarmi al massimo.
Dopo il mio ingresso nel mondo del lavoro, quello degli adulti seri e responsabili, ho lavorato tantissimo su questa mia attitudine al “domani sarà un altro giorno” ed è stato veramente difficile imparare a rispettare le scadenze, le consegne e finalmente a smettere di procrastinare. Infatti quando ho ricoperto il ruolo di Digital Project Manager tutto quel lavoro sullo svolgere quanto prima i miei compiti mi è tornato utile e adesso che sono una freelance mi serve ancora di più… anche se la distrazione è dietro l’angolo!
Morale della favola? Rimandare non porta a nulla, ovvero porta a dover lavorare il doppio per rimettersi in pari. Ad esempio dal punto di vista di “presenza online” adesso dovrò lavorare il doppio per ricostruire un minimo di engagement sui social, recuperare delle visite al blog e riprendere in mano il piano editoriale per organizzarlo meglio.
Oggi 12.04.2018 posso affermare con certezza che procrastinare è davvero un errore!
Forza ragazzi… rimbocchiamoci le maniche e torniamo a lavorare 😓
1 Comment
Carrie Bradshaw denoartri haha! Mitica!